Analisi delle nuove norme dell’agricoltura biologica

Il 20 maggio 2021 il Senato ha approvato, con modifiche, il ddl n. 988, “Disposizioni per la tutela, lo sviluppo e la competitività della produzione agricola, agroalimentare e dell’acquacoltura con metodo biologico”. Il testo torna in discussione alla Camera dei deputati.

Nei mesi scorsi è stato fatto un lavoro accurato in parlamento con numerosi confronti esterni e molte riunioni di Commissione con il Governo. Sono state vagliate accuratamente tutte le scelte e tutte le formulazioni, un lavoro attento e per arrivare ad un valido risultato che potesse accontentare un settore in costante evoluzione.

L’agricoltura biodinamica, nei vari disciplinari di certificazione, prevede nel nostro paese il pieno rispetto dei Regolamenti UE, delle Leggi e delle regole dell’agricoltura biologica. Praticamente in Italia per poter essere biodinamici bisogna essere anche biologici; nel disegno di legge in oggetto il biodinamico è coinvolto proprio in quanto già oggi biologico. Nel percorso in Commissione è stato aggiunto inoltre un riferimento anche ad altri sistemi di produzione agricola che dovessero adottare il biologico come base.

Specifichiamo però cosa sono i preparati biodinamici. In molti pensano che sono il risultato di “pratiche non scientifiche”, ma in realtà sono da anni tranquillamente commercializzati e autorizzati all’uso dai Regolamenti UE e dai decreti ministeriali in vigore anche nel nostro paese. Questo perché, fatte le dovute verifiche sull’ eventuale presenza o assenza di controindicazioni all’uso, non hanno riscontrato danni all’ambiente e alla salute.

Agricoltura biologica: i punti chiave

Il passaggio fondamentale è che la nuova legge non dà finanziamenti all’agricoltura biodinamica in quanto tale, ma la considera a tutti gli effetti come produzione biologica.  In più, l’equiparazione prevista al terzo comma dell’articolo 1 è stata inserita dalla Camera in prima lettura, grazie all’appoggio dell’Ispettorato Centrale della tutela della Qualità e della Repressione Frodi dei prodotti agroalimentari (ICQRF). Specificatamente è stata sostenta la necessità di questo riferimento per garantire una maggiore incisività dei controlli e una maggiore efficacia dell’azione di deterrenza e di sanzione dei comportamenti scorretti.

In fine, il pubblico interessato è rimasto ampliamente soddisfatto poichè il testo sull’agricoltura biologica era atteso da 20 anni. In special modo l’attesa era spasmodica soprattutto per moltissime piccole aziende agricole e per molti territori. Tutto ciò renderà concreta una prospettiva sostenibile dal punto di vista ambientale ed economico.

In conclusione c’è da rassicurare i più malfidenti che questa legge non finanzia prodotti definiti stregoneschi; inoltre non crea nessuna nuova spesa ma riorienta capitoli di spesa esistenti finalizzandone l’utilizzo. In ultimo incrementa i controlli a garanzia dei consumatori e di tutti i produttori dell’agricoltura biologica, dotando il settore di nuove norme che lo aiuteranno a crescere.

Obiettivi delle nuove norme

L’agricoltura biologica è un metodo agricolo volto a produrre alimenti con sostanze e processi naturali, quindi tende ad avere un impatto ambientale limitato. Tale metodologia incoraggia:

  • l’uso di energia e risorse naturali in modo responsabile
  • conservare la biodiversità e gli equilibri ecologici regionali
  • migliorare la fertilità del suolo e mantenere la qualità delle acque.
  • il benessere degli animali

Rafforzare la fiducia nell’agricoltura biologica

Affinché gli agricoltori traggano vantaggio dai metodi di produzione biologica, i consumatori devono avere fiducia nel rispetto delle norme in materia di produzione biologica. Pertanto, l’UE mantiene il seguente rigoroso sistema di controllo dato che l’agricoltura biologica fa parte di una catena di approvvigionamento più ampia, che comprende: il settore della trasformazione, la distribuzione e la vendita al dettaglio di prodotti alimentari. Ciascun membro dell’UE designa gli “organismi o le autorità di controllo” incaricati di ispezionare gli operatori della catena alimentare biologica.

 Tutti gli operatori sono controllati almeno una volta all’anno per assicurarsi che continuino a seguire le regole. Gli alimenti biologici importati sono inoltre soggetti a procedure di controllo per garantire che siano anche stati prodotti e trasportati in conformità dei principi di produzione biologica. Il logo biologico, da far suo, fornisce un’identità visiva coerente in tutta l’UE. In sostanza, aiuta i consumatori a individuare i prodotti bio e gli agricoltori a commercializzarli. Ovviamente il logo si può utilizzare solo sui prodotti che sono stati certificati come da un organismo o un’agenzia di controllo autorizzato.

L’agricoltura biologica dopo il 2022

Per i prossimi anni troveremo nuove norme che traghetteranno l’agricoltura biologica verso:

  • un rafforzamento del sistema di controllo,   
  • norme più facili per convertirsi alla produzione biologica
  • garantire che tutti i prodotti bio venduti nell’Unione rispettino uguali standard

Anche noi come agricoltura2punto0 stiamo guardando al futuro. La vittoria dell’Alimentalent di Milano sta oggi portando i suoi frutti. Le serre che avevamo in mente stanno venendo alla luce. Questa nostra professionalità vogliamo metterla anche al vostro servizio. Le nostre tecnologie rispecchiano a pieno l’ideale di sostenibilità e salvaguardia della biodiversità che non possiamo assolutamente trascurare.

Le nuove norme soddisfano tutti

 “Ora che l’Italia riapre … una legge nazionale di sistema specifica per il biologico … può rappresentare un’opportunità cruciale per esplorare e capitalizzare tutte le potenzialità produttive del comparto, quanto a difesa dell’ambiente e legame con i territori di produzione, salubrità e tutela dei diritti sociali. Il disegno, contiene misure importanti per favorire l’ulteriore crescita di un settore che conta 2 milioni di ettari coltivati, impegna 80.000 operatori e vale 3,5 miliardi di euro. Nello specifico, faranno bene allo sviluppo del bio, sotto il profilo economico e ambientale, i biodistretti e tutti gli strumenti di aggregazione, in primis OI e OP, oltre all’istituzione di un marchio biologico italiano”.

Avere una legge nazionale sul bio, vuol dire poter contare concretamente su un pilastro fondamentale per la costruzione del suo futuro agricolo come indicato dal Green Deal Ue che vede proprio nel biologico uno dei driver principali per la transizione del sistema agroalimentare verso la sostenibilità”.

Il parere positivo anche di FederBio: “Siamo particolarmente soddisfatti per l’approvazione in Senato della legge sull’agricoltura biologica, che stavamo aspettando da oltre 15 anni. Si sblocca finalmente una norma attesissima da tutto il mondo del biologico e dai cittadini, la cui domanda di un cibo sano, prodotto nel rispetto dell’ambiente, è cresciuta sensibilmente negli ultimi anni… Questa legge sia rimasta ferma così a lungo, arriva proprio nel momento giusto: a distanza di poco tempo dall’adozione del Piano d’azione europeo per il biologico, redatto in attuazione della Strategia Farm to Fork, e all’avvio del percorso di stesura del Piano Strategico Nazionale della PAC … Per il nostro Paese il biologico rappresenta un’opportunità strategica per contribuire alla transizione ecologica, alla valorizzazione del territorio rurale e a creare spazi innovativi per giovani e donne che vogliono lavorare in agricoltura”, ha dichiarato Maria Grazia Mammuccini, Presidente di FederBio

Per approfondire i temi trattati:

La legge italiana

Food farming

Il ddl spiegato in 5 punti