Dieta universale

Si è da poco conclusa la giornata mondiale della sicurezza alimentare e per questo vogliamo raccontarvi della ormai famosa dieta universale che riprende i principi di qualità del cibo da diffondere senza tralasciare la sostenibilità ambientale.

Il contesto della dieta universale

La prestigiosa rivista Lancet ha lanciato un progetto mirato a stabilire i principi cardine di quella che si può definire una dieta universale. Vincoli imprescindibili sono: essere adattata all’era contemporanea, basata su sistemi di produzione del cibo sostenibili, rispetto all’ambiente e che migliori la salute degli abitanti del globo.

Il problema attuale è uno: il cibo sano e l’equilibrio ambientale stanno andando in direzioni completamente opposte. Da una parte la produzione globale di cibo, in termini di calorie, ha seguito il ritmo della crescita della popolazione mondiale, dall’altra 820 milioni di persone non hanno quantità di cibo sufficienti per la loro sopravvivenza e molti di più sono quelli che hanno diete scarse e povere di elementi nutrizionali indispensabili. Tutto ciò ha fatto sì che si siano diffuse sia malattie “da eccessi”, come obesità, diabete, malattia coronarica e ictus, sia patologie da carenze.

Lancet e la dieta universale

La domanda della rivista scientifica britannica è: esiste la dieta sana e sostenibile? Secondo il report della Commissione Eat-Lancet, sì ed ha radici nell’antica Grecia. Proiettata ai giorni nostri, bisogna raddoppiare i consumi di frutta, verdura, legumi e noci e di ridurre di oltre il 50% quelli di zuccheri e carni rosse entro il 2050.La dieta “salva pianeta” trae il 35% delle calorie da cereali integrali e tuberi, le fonti proteiche principalmente dalle piante e permette solo circa 14 grammi di carne rossa al giorno – e 500 grammi al giorno di verdura e frutta.

Il passaggio fondamentale del report è che la dieta della salute “universale” influirebbe non solo sulla salute umana, ma anche su fenomeni come il cambiamento climatico e la perdita di biodiversità. Rispettando le quantità sopra citate si riuscirà a nutrire una popolazione che potrebbe toccare i 10 miliardi di abitati in modo sostenibile. Ultimo, ma non per importanza, risvolto positivo si eviterebbero fino a 11,6 milioni di morti premature all’anno.

Il lavoro del team

E’ formato da alcuni dei massimi esperti di nutrizione e sostenibilità al mondo come Walter Willet, docente di Harvard, oppure Tim Lang, docente di Food Policy della University of London e tra i primi promotori del km0. La Commissione EAT si configura come un ente non profit fondato dalla Fondazione Stordalen proprio con lo scopo di aggregare scienziati e ricercatori con l’obiettivo di individuare quali sono le prospettive di trasformazione del sistema dell’alimentazione in un’ottica di sostenibilità.

Il 2050 viene definito da tutti come snodo cruciale per le sorti del pianeta. Proiezioni, paura e speranze indicata in questa data. Si immagina, per esempio, che entro quell’anno nel mare si troveranno più materiali plastici che pesci, con tutte le conseguenze ambientali e alimentari che questo comporta. Parte di Venezia sarà ormai sommersa dal mare e più di 200 milioni di persone saranno state costrette ad abbandonare le proprie case per via delle conseguenze del cambiamento climatico.

Per questo lo slogan diventa: più vegetali e meno carne. Inoltre, questa dieta “salva futuro” prevede che ciascun individuo assuma quotidianamente 2.500 calorie. Gli esperti propongono anche alcuni alimenti specifici utili per rispondere a questo fabbisogno, ordinati a partire da quelli che dovrebbero essere più frequenti e abbondanti fino a quelli da consumare con moderazione: frutta e verdura, cereali integrali, latticini, legumi, noci, pollo, pesce, carni rosse e uova.

E’ veramente attuabile la dieta universale?

La domanda sorge spontanea, la dieta universale è universalmente valida? È evidente che non si tratta di un menu giornaliero, ma di un’indicazione di massima dei cibi che andrebbero a comporre la dieta immaginata dagli studiosi di Lancet che, sul loro sito, propongono anche una serie di ricette, utili per tradurre in piatti queste proposte. Tra i condimenti, semaforo verde per gli oli vegetali, in particolare per l’olio extravergine d’oliva e quello di colza. Attenzione, infine, agli zuccheri (aggiunti e non) che non devono essere consumati in quantità eccessive né troppo spesso, alla luce dei rischi causati da un abuso.

Due punti a favore, stimolerà il consumo di acidi grassi mono e polinsaturi, a fronte di una riduzione di quello di grassi saturi, più dannosi per la salute. Inoltre la dieta aumenterà anche il consumo di micronutrienti essenziali quali ferro, zinco, folati, calcio e vitamina A.

Purtroppo ci sono dei contro: prima eccezione, la vitamina B12 potrebbe aver  bisogno di un’integrazione specifica. Secondariamente, ci sono delle considerazioni specifiche da fare per l’alimentazione per le donne adolescenti, durante la gravidanza e per l’allattamento.

Le quantità della dieta

Espresso in alimenti e quantità, vuol dire che andrebbero mangiati quotidianamente in ordine decrescente all’incirca:

– 500 gr. di frutta e verdura;

– 250 di latticini;

– 230 di cereali integrali

– 75 di legumi;

– 50 di noci;

– 31 di zuccheri, aggiunti e non;

– 29 di pollo;

– 28 di pesce;

– 14 di carni bovine o suine o ovine;

– 13 di uova

tutto condito con olio extravergine di oliva o di colza – olii vegetali. Ovviamente, per fare un solo esempio per calibrare le indicazioni ricevute, i 14 grammi di carne al giorno, possono trasformarsi in 70 ogni 5 giorni.  Tutte queste sono indicazioni generiche; come precisa il New York Times, la dieta universale non è così per tutti. Se lo studio consiglia una drastica riduzione del consumo di carne rossa alle persone che ne mangiano molta –in America del Nord si mangia oltre 6 volte la quantità raccomandata– non è così per alcune popolazioni dell’Asia meridionale, o altre tra le più povere del mondo, che hanno bisogno di assumere una quantità maggiore di proteine animali.

Agricoltura2punto0 e la dieta universale

Frutta, verdure, cereali, legumi, pesce, mangimi per animali. In fondo con la nostra attività partecipiamo in maniere diretta o indiretta a tutto ciò. Convinti che il benessere dell’uomo deriva da una dieta sana ed equilibrata, non dobbiamo dimenticare mai il benessere del pianeta. Ogni nostro progetto va verso questi due binari che devono correre paralleli. Noi ci siamo e vogliamo coinvolgervi in ogni nostra idea futura per un mondo migliore e fare in modo che i sogni del 2050 si realizzino, scacciando ogni paura e pericolo.

 

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