Secondo la Fao, la cosiddetta Rivoluzione verde avviata nel secondo dopoguerra, quella che ha promosso l’aumento della produzione ad ogni costo, con la somministrazione di pesticidi e altre sostanze chimiche di sintesi sui campi, non è stata e non è più sufficiente a sradicare la fame nel mondo (l’anno scorso erano ancora 815 milioni le persone a rischiare la morte per mancanza di cibo), mentre, paradossalmente, dall’altra parte, si assiste a un’epidemia globale di obesità. La produzione alimentare odierna, inoltre, non è più sostenibile poiché si basa su sistemi agricoli che sfruttano in maniera intensiva le risorse con eccessivo consumo e inquinamento di suolo e acqua e con conseguenze negative anche per la qualità dell’aria e per la biodiversità.                          

L’approccio ecologico e sociale dell’agroecologia.
L’agroecologia offre un’alternativa in questo senso. Mettendo insieme conoscenze tradizionali e scientifiche, questo modello applica approcci ecologici e sociali ai sistemi agricoli, concentrandosi sulle interazioni esistenti tra piante, animali, esseri umani e ambiente. Ma cos’è in pratica l’agroecologia? Spieghiamola con un esempio citato dalla Fao: in Cina gli agricoltori hanno ideato un ecosistema in cui le foglie di gelso alimentano i bachi da seta i cui rifiuti organici vengono usati come cibo per i pesci. Il materiale organico presente negli stagni è poi utilizzato come fertilizzante per i gelsi, completando così un circolo virtuoso di produzione. “L’agroecologia offre benefici multipli”, ha detto da Silva – Direttore Generale della FAO, “per la sicurezza alimentare e la resilienza, per rafforzare i mezzi di sussistenza e le economie locali, per diversificare la produzione alimentare e le diete, per migliorare la fertilità e la salute dei suoli, per aiutare ad adattarsi ai cambiamenti climatici e a mitigarne gli effetti, oltre a contribuire a preservare le culture locali e i sistemi di conoscenze tradizionali”.

L’Acquaponica è un metodo di coltivazione interamente organico, una soluzione all’agrochimica e all’agricoltura non sostenibile.



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Fonte: LifegateImpattoZero Srl